martedì 9 dicembre 2014

PIAZZA MONTALE

Rinchiusa la portiera come in sogno
all'istante ci appare Gibellina
quella nuova del dopo terremoto
col ricordo dell'arte per le strade
ed il futuro appeso ad una stella.

Torino Vallette piazza Montale
l'acqua zampilla di fronte al teatro
mentre sulla scena Dioniso impazza
in una pizzica fatta col fuoco
che Prometeo sottrasse agli dei.

9 giugno 2007 - Spettacolo dell'Officina Caos

SETTEMBRE 43

Comparve come folata di vento
dalla strada selciata di macerie
con rumore d'esercito in fuga.
i tacchi alla nuca rincorrevano
quella vita che gli stava sfuggendo,
sparì dietro l'angolo in un istante.
Quando alle donne i segugi chiesero
tutte indicarono l'angolo opposto,
non sapevano di fosse il ragazzo
ma in quel momento era figlio di tutte.

giovedì 20 novembre 2014

Buona giornata fratello

Oggi sul tram ho trovato un fratello
il volto un po' più scuro del mio
il Natale celebrato più a sud
e lo sguardo rivolto a nord
il pensiero portato alla scoperta
che le razze son solo più un diversivo
per dividere i poveri del mondo
mentre i più ricchi con disinvoltura
lasciando a noi solo carte false
tra loro si spartiscono il bottino

lunedì 29 settembre 2014

10/8/2013

La nostra corsa al parcheggio nei boschi
come per incanto si trasformò
in una nuova PECHINO-PARIGI:
tutto un intrigo di strade sterrate,
curve curvate e tronchi troncati,
ampi spazi recintati e vietati.
Sbandano gli anni correndo sui monti
una camminata ormai d'altri tempi
quando ancora l'occhio gemello al passo
equilibrava il peso dell'età.

*PECHINO-PARIGI la mitica corsa del 1907

domenica 15 giugno 2014

FRAGOLE DI SCOGLIO

Lo scoglio s'insinua nel mare dando la sensazione di trovarsi chissà dove.
Basta voltare le spalle ai bagnanti sdraiati sulla spiaggia di sabbia riportata, basta non vedere la passeggiata litoranea perché questa località, senza pretese, d'incanto scompaia per lasciare il passo a qualsiaisi fantasia.
Il vento aiuta l'immaginazione: la cittadina qualunque, con un colpo di bacchetta magica, diventa un'esotica isola dei mari del sud.

Seduto sullo scoglio osservo la mia amica che sta nuotando verso la boa per poi tornare indietro e ancora rivoltarsi all'orizzonte.
Forse anche lei sogna di essere altrove, la fantasia non le fa difetto.

Dopo un po' decido di leggere Orazio. Mi volto per prendere il libro dallo zainetto e resto impietrito e, a dir poco, turbato.
Una giovane fanciulla in topless svetta il suo seno acerbo e sodo verso un cielo che certamente, meno imbarazzato di me, non distoglie lo sguardo.
Mentre mi rivolto verso il mare i miei occhi fotografano due capezzoli appena accennati. Due piccoli puntini rosati sopra un pallido di città.
Apro il libro ma, tra un verso e l'altro, il mio pensiero scivola su ciò che ho appena visto. Poi, a poco a poco, entro nell'antico mondo del Poeta, così lontano e, pur nella diversità, così simile al nostro.

A intervalli il mio sguardo si posa sul nuoto instancabile della mia amica che continua a muoversi nell'acqua con la sicurezza di un delfino, o forse di una Sirena, non so, anche perché io non ho mai dovuto legarmi ad un albero in quanto, ahimè, le Sirene non le ho mai incontrate!

Ad un tratto dall'acqua mi arriva un cenno convenzionale che annuncia l'ora del ritorno.
Senza voltarmi afferro lo zainetto, estraggo calzoni e camiciotto che indosso sempre rivolto al mare, poi, però, riposto il libro e l'asciugamano, per dirigermi alla spiaggia devo per forza voltarmi e il mio sguardo imbarazzato, ma curioso, ritorna al giovane seno esposto al vento.

Resto sbalordito. Ora i capezzoli non sono più due appena accennati puntini rosati, ma due appetitosi fragoloni rosso fuoco.

L'amplesso col vento ha fatto il miracolo.

mercoledì 15 gennaio 2014

SALMO 123

Preghiera per il popolo oppresso
canto dei pellegrinaggi

A te alzo gli occhi, a te che siedi
nei cieli! Ecco come gli occhi dei
Servi guardano la mano del loro padrone,
la mano della sua padrona, così gli
occhi nostri rivolti al Signore,
al nostro Dio, finché egli abbia pietà
di noi. Abbi pietà di noi, Signore,
abbi pietà di noi, perché siamo più
che sazi di disprezzo.
l'anima nostra è più che sazia dello
scherno degli orgogliosi e del disprezzo
dei superbi.