giovedì 7 febbraio 2013

IPAZIA

Eminente il nome avuto dal padre
(l'insegnante a cui Lei insegnò)
e se benché donna indossò il "tribon"
nessun uomo poi se ne lamentò
Di Lei si sa che era molto bella
ma che amava soltanto lo studio
S'invaghì di scienza e filosofia
e sempre scrutò la volta celeste
con l'astrolabio a portata di mano
per riuscire a scoprirne i segreti

*

Dal quinto secolo a tutti i secoli
che precedono questi nostri tempi
dai testi antichi fino a Diderot
dentro la cronaca e nella leggenda
che si trasforma in Araba Fenice
la bella Ipazia diventa martire
simbolo di quel Libero Pensiero
che è arrivato ai giorni nostri
Il suo martirio accese un fuoco
che poi incendiò i futuri roghi